Analisi del Microbiota
Che cos’ è il Microbiota intestinale
Con il termine microbiota si intende quella comunità di microrganismi composta da batteri, virus e funghi che naturalmente popolano il nostro intestino.
Il microbiota intestinale non è l’unica popolazione microbica con cui conviviamo, ma molti altri distretti corporei ne sono ricchi come la pelle, il cavo orale e la vagina.
Grazie alle ricerche scientifiche sappiamo che il microbiota contribuisce alla digestione e al metabolismo delle sostanze che ingeriamo con l’alimentazione, all’assorbimento di nutrienti, alla sintesi di vitamine e alla capacità di controllare la proliferazione di organismi patogeni.

Funzioni fondamentali del microbiota:
- le interazioni con il sistema immunitario: il microbiota insegna a tollerare le sostanze estranee, ma non pericolose, e allena il sistema immunitario a difendere l’organismo.
- le interazioni con il sistema nervoso enterico: attraverso l’asse intestino-cervello, i microrganismi hanno anche la facoltà di influenzare la risposta allo stress di un individuo determinato sul suo stato di umore.

Che cosa è la disbiosi?
Con il termine disbiosi ci si riferisce ad un alterato equilibrio microbico
Le cause di disbiosi più comuni sono:
- una alimentazione squilibrata;
- utilizzo di antibiotici;
- utilizzo di farmaci ad uso cronico (antinfiammatori, gastro protettori e ipoglicemizzanti, ecc)
- stile di vita non adeguato (sedentarietà, alterazione sonno, fumo, alcol, droghe)
- stress cronico, ansia, depressione.
Sindrome del colon irritabile (IBS)
Una delle principali conseguenze della disbiosi è la sindrome dell’intestino irritabile, condizione molto diffusa (circa il 7% in Italia) che compare principalmente tra i 20-30 anni e con maggior frequenza nelle donne.
La IBS è una sindrome caratterizzata dal dolore addominale associato a modificazioni del transito intestinale e dall’aspetto delle feci, in eccesso (diarrea) o in difetto (stipsi) oppure un’alternanza tra le due forme.

La sindrome del colon irritabile in passato era considerata un disturbo funzionale di origine psicosomatica, una somatizzazione viscerale di stati emozionali ed eventi stressanti.
Negli ultimi anni la situazione è radicalmente cambiata, grazie alla conoscenza sempre più approfondita del microbiota, ora IBS viene definita come disordine dell’interazione intestino-cervello (DGBI).
Da un’analisi di 13 studi internazionali, dove sono stati messi a confronto i microbioti intestinali di pazienti con IBS e pazienti sani, sono emerse differenze sostanziali nella composizione qualitativa e quantitativa di diversi generi di batteri.
Che cosa è l’analisi del microbiota intestinale?
È un esame genetico che prevede la lettura del DNA contenuto nei batteri, virus e funghi presenti nel nostro intestino (mediante tecniche di biologia molecolare), che permette di identificare la quantità e la qualità degli organismi presenti nel campione.
Mediante questa analisi sofisticata si ottiene un referto molto dettagliato nel quale vengono tradotti ed interpretati i dati per fornire informazioni sullo stato di eubiosi o disbiosi del paziente.
Sulla base delle informazioni disponibili oggi, grazie a questa nuova tecnologia, possiamo fare interventi mirati e personalizzati mediante opportuna terapia alimentare ed utilizzando integratori prebiotici e/o probiotici specifici.
Mantenere un microbiota sano e stabile è importante non solo per assicurarsi il massimo benessere gastroenterico ma per ridurre l’infiammazione salvaguardando così la salute generale dell’intero organismo.
Nel mio studio mi avvalgo della tecnologia brevettata della ditta WellMicro, un programma che nasce dalla ricerca scientifica dell’Università di Bologna. Per maggior informazioni sulla tecnica utilizzata: Wellmicro.