Celiachia: cos’è, sintomi e cause

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La Celiachia è una forma intermedia tra allergia ed intolleranza ma di natura autoimmunitaria. Presenta i sintomi simili a quelli di un’intolleranza ma coinvolge il sistema immunitario in modo diverso dalle allergie.

Chi soffre di celiachia, ha un’infiammazione cronica dell’intestino tenue dovuta ad un’ intolleranza al glutine nei soggetti geneticamente predisposti.

Questo tipo di intolleranza si differisce dalle altre in quanto è permanente perché, purtroppo, non si risolve con una dieta ad esclusione di pochi mesi, ma il glutine deve essere eliminato dalla propria alimentazione per sempre poichè è un intolleranza che persiste per tutta la vita. 

Quali sono i sintomi della celiachia?

Identificare una possibile celiachia solo dai sintomi è molto difficile, perché i disturbi a volte non sono sempre legati all’apparato gastroenterico. Vediamo insieme quali possono essere i sintomi della celiachia: 

  • diarree frequenti con forte dimagrimento senza essere a dieta;
  • gonfiori e dolori addominali;
  • stanchezza e affaticamento, che possono essere evidenziati da un anemia da carenza di ferro o folati;
  • ridotto accrescimento nei bambini e ridotta statura negli adulti per malassorbimento;
  • ulcere e lesioni ricorrenti nella bocca, perdita dello smalto dentario;
  • aumento del livello plasmatico delle transaminasi;
  • disturbi del ciclo mestruale;
  • infertilità, poliabortività spontanea;
  • perdita dei capelli;
  • riduzione della massa ossea (osteopenia, osteoporosi);
  • dermatite erpetiforme;
  • disturbi dell’umore;
  • formicolio e intorpidimento delle mani e dei piedi, mancanza di coordinazione muscolare.

Cosa non si può mangiare con la celiachia?

Chi soffre di celiachia, deve sostituire tutti gli alimenti contenenti glutine come pasta, pane, pizza e tutti i prodotti da forno realizzati con farine contenenti questa proteina, ossia:

  • grano o frumento;
  • farro;
  • monococco;
  • kamut;
  • orzo;
  • segale;
  • avena:
  • cous-cous;
  • bulgur;
  • spelta;
  • triticale;
  • seita.

Questi cereali devono essere sostituiti con i pseudo-cereali quali: 

  • riso;
  • quinoa;
  • amaranto;
  • grano saraceno;
  • miglio;
  • mais;
  • sorgo;
  • teff.

La cosa più pericolosa del glutine è che spesso è presente anche in altri prodotti industriali, che apparentemente non dovrebbero contenerlo, perché viene usato come additivo nelle salse e nei prodotti a base di carne. Quindi chi soffre di questa malattia deve assolutamente fare riferimento al prontuario messo a disposizione ai soci dall’Associazione Italiana Celiachia (AiC).

Fortunatamente l’industria alimentare da diversi anni si è accorta di questa necessità ed infatti in quasi tutti i supermercati si trovano dei scaffali dedicati specificatamente a prodotti gluten-free con prezzi più contenuti rispetto al passato.

Di contro, questi alimenti non sono sempre salutari perchè per renderli più gradevoli al palato e donare una maggiore sofficità, le aziende sono costrette ad utilizzare molti amidi, zuccheri e grassi saturi, quindi il mio consiglio e cercare, per quanto possibile, di prepararsi il pane o i dolci in casa utilizzando le tante ricette che si trovano sul web.

Per approfondire l’argomento della dieta e intolleranze alimentari, ti invito a leggere la pagina dedicata a intolleranze e allergie.

Come si diagnostica la celiachia negli adulti?

Se pensi di soffrire di celiachia prendi un appuntamento nel mio studio di Verona, durante la prima visita faremo il test genetico, che ci permette di capire, con una accuratezza molto alta, se sei predisposto a sviluppare questa malattia nel corso della tua vita. 

ll Test Genetico valuta la presenza dei geni HLA DQ2/DQ8 che sono correlati alla patologia. La positività al test non indica la presenza della malattia ma una predisposizione genetica ad essa.

Se il test genetico risultasse positivo, è molto importante eseguire subito il dosaggio sierico delle transglutaminasi ed in caso di positività si procede alla biopsia dei villi intestinali (mediante gastroscopia) per valutare se la malattia è già in atto. 

La predisposizione si riscontra in circa il 30% della popolazione ma solo l’1% svilupperà la malattia in forma conclamata. La predisposizione genetica positiva non comporta quindi necessariamente lo sviluppo della malattia, ma è necessario tenersi sotto controllo.

La celiachia: malattia autoimmune

La celiachia è considerata una malattia autoimmune in quanto il sistema immunitario non funziona correttamente. Nei soggetti geneticamente predisposti, l’organismo produce degli anticorpi diretti contro le cellule dell’organismo (auto-anticorpi) invece di attaccare agenti esterni. In particolare nel caso della celiachia l’organo bersaglio è l’intestino tenue.

Considerato che le persone che presentano la celiachia possono essere soggette a sviluppare anche altre malattie autoimmuni come la tiroidite autoimmune, il lupus, la sindrome di Sjögren, il diabete di tipo 1, epatiti e artriti, sulla base dell’anamnesi eseguita durante la prima visita, valuto anche la possibilità di eseguire indagini più approfondite mediante test sierologici. 

Cosa succede se la celiachia non viene curata?

Per curare la celiachia non ci sono farmaci, l’unica cura è un’alimentazione priva di glutine.

Se non si procede ad effettuare il cambio di alimentazione ci potrebbe essere un aggravamento della sintomatologia e gli anticorpi continuerebbero ad attaccare i villi intestinali, le strutture deputate all’assorbimento dei nutrienti.

Tutto ciò comporterebbe a fenomeni di malassorbimento che a lungo andare possono portare a forme di malnutrizione più o meno gravi fino a compromettere la salute complessiva del paziente.

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