La stitichezza, è un disturbo molto comune nei paesi occidentali: si stima che interessi circa il 25% della popolazione, colpendo in particolar modo le donne tra i 20 e 50 anni.
La stipsi è una condizione caratterizzata da movimenti intestinali irregolari o da difficoltà nell’evacuazione delle feci. Può manifestarsi con sintomi come la diminuzione della frequenza delle evacuazioni, generare feci dure e secche, provare dolore durante la defecazione o avere la sensazione di un’evacuazione incompleta. La stitichezza può essere un problema occasionale o diventare cronica, in questo secondo caso può influenzare notevolmente la qualità di vita di una persona.
Quali sono le cause della stitichezza?
Le cause della stitichezza sono varie e spesso coinvolgono fattori legati allo stile di vita ma a volte possono anche essere associate a condizioni cliniche.
I motivi della stitichezza sono vari e spesso coinvolgono fattori legati allo stile di vita ma a volte possono anche essere associate a condizioni cliniche.
Le cause più comuni sono:
- Dieta povera di fibre
- Bassa assunzione di liquidi
- Mancanza di attività fisica
- Cambiamenti nella routine quotidiana (variazione di orari e viaggi)
- Stress psicofisico.
- Sovrappeso o obesità
- Intolleranza al lattosio
- Alcuni farmaci, possono avere effetti collaterali che influenzano la funzione intestinale.
- Disfunzioni del pavimento pelvico
- Sindrome dell’colon irritabile (IBS) o il tumore al colon
- Condizioni cliniche: il diabete, l’ipotiroidismo, il morbo di Parkinson e la sclerosi multipla, possono contribuire alla stitichezza.
Quali sono i sintomi della stitichezza?
In genere chi soffre di stitichezza ha una bassa frequenza di evacuazione (meno di 3 volte a settimana) e questo comporta tutta una serie di disturbi secondari che possono essere più o meno a gravi a seconda dal tempo che intercorre tra un’evacuazione e l’altra.
Da quello che mi raccontano le mie pazienti il sintomo più frequente è un gonfiore addominale accompagnato a volte da una sensazione di mancato svuotamento.
Le feci sono secche, dure e spesso a palline e questo può rendere difficoltosa l’espulsione.
Durante la prima visita, io propongo alle mie pazienti un questionario dove tra le varie domande relativi ai disturbi di cui soffrono fa parte la stitichezza o il colon irritabile ed in aggiunta chiedo la frequenza di evacuazione e la tipologia di feci sottoponendo la scala delle feci di Bristol. In questo modo sono sicura del grado di stitichezza della mia paziente.
Quali sono gli effetti collaterali della stitichezza?
Gli effetti collaterali della stitichezza, se non curata, sono molti in primis se la consistenza molto dura delle feci persiste per molto tempo, questo può portare a creare ragadi ed emorroidi.
Le prime sono piccole lacerazioni della mucosa che si trova vicino all’ano, mentre le seconde sono un’alterazione del tessuto emorroidario che si può dilatare, sanguinare o fuoriuscire creando forti fastidi fino a dolori intensi.
Questi due disturbi si possono formare a qualsiasi età e anche contemporaneamente
La stitichezza, se protratta per lungo tempo può influenzare il benessere generale di una persona in quanto, oltre a sentirsi sempre a disagio per la frequente tensione addominale, può portare anche a stanchezza, mancanza di energia ed irritabilità.
Se sospetti di avere problemi di stitichezza o se questi sintomi che ho descritto persistono, è consigliabile consultare un professionista sanitario per identificare la causa e ricevere dei consigli utili per trattare tale problematica.
Come combattere e risolvere la stitichezza
I rimedi per la stitichezza son tantissimi, e molto spesso mi capita di ascoltare pazienti che combattono da anni contro questa condizione e che hanno provando tantissime soluzioni diverse senza raggiungere mai nessun tipo di risultato.
Questo molto spesso accade perché si pensa di risolvere la stitichezza utilizzando dei rimedi naturali, molto spesso a base di erbe che infiammano solo la mucosa intestinale, oppure lassativi che agiscono in breve tempo ma che non risolvono il problema alla fonte quindi il rischio è che si diventi dipendenti di questi prodotti che alla lunga possono portare ad altre problematiche.
Quello che cerco di far capire alle mie pazienti è che la stitichezza cronica ed ostinata va “attaccata” da diversi fronti.
Il primo è l’alimentazione perché molto spesso le persone che soffrono di stitichezza non mangiano fibre a sufficienza ed hanno un’alimentazione sbilanciata.
Secondo è l’idratazione, chi è colpito da stipsi cronica frequentemente beve molto poco.
Terzo è l’attività fisica in quanto si è visto che il movimento attiva la peristalsi intestinale, quindi chi è fortemente costipato molte volte conduce una vita sedentaria.
Quarto è l’impiego di integratori come sali minerali, prebiotici e probiotici che sono una potente arma a nostro vantaggio.
Io nella mia pratica clinica li utilizzo molto ottenendo risultati sorprendenti.
Un altro aspetto importante, da non sottovalutare è la gestione degli stati di ansia, molto spesso le persone che soffrono di stitichezza, subiscono fortemente lo stress che viene canalizzato verso organo bersaglio.
L’intestino è il principale produttore di serotonina (ormone del buon umore o del benessere) quindi se non funziona correttamente questa molecola verrà secreta in minore quantità determinando malessere e sbalzi di umore.
Dieta per stitichezza
I cibi che combattono la stitichezza sono principalmente alimenti ricchi di fibre sia solubili che insolubili.
Le fibre solubili sono utili perché rallentano il transito intestinale e rendono le feci più morbide mentre le fibre insolubili tendono ad aumentarne il volume perché richiamano molta acqua nell’intestino ed accelerano il transito.
Per contrastare la stitichezza servono cibi che contengano entrambe le tipologie d fibre come:
- Legumi
- Alimenti integrali e contenenti crusca
- Fiocchi di avena
- Ortaggi crudi e cotti ma in particolar modo barbabietole, carciofi, cavoletti di Bruxelles
- Frutta ma in particolar modo prugne e fichi secchi, kiwi e mela cotta
- Frutta secca a guscio e semi oleosi come mandorle e semi di lino
- Alimenti fermentati (no latticini)
Colon irritabile (IBS) stitichezza
La sindrome dell’intestino irritabile (IBS), si manifesta generalmente con dolori addominali, che migliora dopo l’evacuazione. L’intestino colitico può manifestarsi stitico, diarroico oppure di tipo misto, ossia con alvo alterno fra stipsi e diarrea.
Mentre alcuni individui con IBS possono avere episodi di stipsi, non tutte le persone con stipsi hanno il colon irritabile. Tuttavia, la sovrapposizione dei sintomi è comune quindi diventa molto difficile distinguere le due forme.
La gestione di entrambe le condizioni può coinvolgere cambiamenti nello stile di vita che comprendono alimentazione, esercizio fisico e gestione dello stress.
È sempre consigliabile consultare un professionista per una valutazione accurata ed ricevere un piano di trattamento personalizzato in base ai sintomi specifici di ciascun individuo.
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