La vitamina D è una vitamina liposolubile essenziale per il corpo umano. Il suo ruolo principale è quello di regolare l’assorbimento del calcio e del fosforo, contribuendo così alla salute delle ossa e dei denti. Ma questa vitamina è anche coinvolta in moltissime e diverse altre funzioni fisiologiche importanti del nostro organismo ed ecco perché dagli studiosi viene considerata un ormone.
Vitamina D: cosa è e a cosa serve
La vitamina D svolge diversi ruoli importanti nel corpo umano. Ecco alcuni dei suoi principali scopi:
- Assorbimento di Calcio e Fosforo
La vitamina D è essenziale per l’assorbimento di calcio e fosforo nell’intestino tenue. Questi minerali sono cruciali per la formazione e la salute delle ossa e dei denti.
- Salute delle Ossa
La vitamina D è fondamentale per il mantenimento della densità ossea. La sua carenza può portare a disturbi come il rachitismo nei bambini e l’osteomalacia negli adulti, che sono condizioni caratterizzate da ossa deboli e suscettibili a fratture.
- Regolazione del Sistema Immunitario
La vitamina D svolge un ruolo nella regolazione del sistema immunitario, contribuendo a mantenere una risposta immunitaria sana.
- Salute Cardiovascolare
Alcune ricerche suggeriscono che la vitamina D possa avere benefici sulla salute cardiovascolare, inclusa la regolazione della pressione sanguigna e la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari.
- Funzione Muscolare
La vitamina D può influenzare la funzione muscolare, contribuendo a prevenire la debolezza muscolare.
Regolazione del Metabolismo: La vitamina D è coinvolta anche nella regolazione di vari processi metabolici nel corpo.
Quali sono i sintomi di carenza di vitamina D?
In genere la carenza di vitamina D non da segni evidenti e molto spesso ci si accorge dell’insufficienza solo mediante le analisi del sangue.
Nei bambini e negli anziani è molto importante monitorare questo valore perché nei primi, la carenza di vitamina D può influenzare negativamente la crescita e lo sviluppo, mentre nei secondi si possono rischiare problematiche ossee gravi che portano ad alto rischio di fratture.
Un’altra categoria da attenzionare sono sicuramente le donne in menopausa perché la vitamina D previene l’osteopenia e l’osteoporosi, una problematica molto comune nelle donne in questa fase della vita.
In carenze molto forti, caratterizzate da bassi livelli di vitamina D (inferiori a 20 ng/ml), caratterizzate a volte anche da un aumento dall’ormone paratormone (PTH), si possono riscontrare vari disturbi come dolori ossei, stanchezza, debolezza muscolare e sbalzi di umore con tendenza alla depressione.
È importante notare che questi sintomi possono essere causati anche da altre condizioni e non sono specifici solo della carenza di vitamina D. Se si sospetta uno scarso apporto di questa vitamina, è consigliabile consultare il proprio medico di fiducia che può prescrivere esami del sangue per misurare i reali livelli di vitamina D e fornire un trattamento adeguato.
Qual è il fabbisogno giornaliero di vitamina D?
Il fabbisogno giornaliero di vitamina D, secondo le linee guida LARN del 2014, per gli adulti di sesso maschile e femminile è di 15 mcg al giorno che corrispondono a 600 Unità Internazionali (UI) per poi salire a 20 mcg (800 UI) dopo i 75 anni.
La principale fonte di vitamina D per il corpo umano è l’esposizione alla luce solare diretta che dovrebbe essere sufficiente a coprire tale necessità.
Con il cambio degli stili di vita moderni in cui le persone trascorrono la maggior parte della loro giornata in luoghi chiusi come casa, uffici, scuola, mezzi di trasporto, ecc, si è visto che un’alta percentuale della popolazione italiana risulta carente e spesso la sola alimentazione non basta.
Pertanto in questi casi ci vengono in aiuto gli integratori vitaminici ed il dosaggio raccomandato può variare in base a diversi fattori, tra cui età, sesso, condizioni di salute e stato di carenza.
Quando si prende la vitamina D prima o dopo i pasti?
La vitamina D va assunta durante o subito dopo il pasto principale, perché essendo una vitamina liposolubile, richiede la presenza di grassi a livello intestinale per poter essere assorbita efficacemente; in caso di assunzione a stomaco vuoto verrebbe in gran parte espulsa con le feci.
Normalmente la vitamina si trova in forma liquida disciolta in una soluzione oleosa, ma negli ultimi anni si trova anche in compresse ed in altre forme farmaceutiche.
Per esempio la possiamo trovare in spray orali ad assorbimento sublinguale che, grazie alla nanoemulsione, garantisce un assorbimento pari al doppio rispetto ad altre forme.
L’ultimo ritrovato è la vitamina D3 concentrata in un film orodispersibile che si scioglie sulla lingua e consente un’assunzione senza acqua ideale per il viaggio e particolarmente adatto per persone con difficoltà di deglutizione.
Che differenza c’è tra la vitamina D e la D3?
La vitamina D è un termine generico che si riferisce a 5 diverse forme.
Le principali sono due, la vitamina D2 (ergocalciferolo) e la vitamina D3 (colecalciferolo). La differenza tra queste due tipologie, oltre alla struttura chimica, è data dalla loro origine e la presenza naturale negli alimenti.
Infatti la vitamina D2 è sintetizzata dalle piante e si trova nei vegetali, mentre la D3 è sintetizzata nei mammiferi mediante esposizione alla luce e si trova in alcuni prodotti di origine animale.
Entrambe le forme (D2 e D3) vengono convertite nel fegato e nei reni nella forma di vitamina D attiva (calcitriolo).
In termini di efficacia, alcuni studi suggeriscono che la vitamina D3 possa essere leggermente più efficace nel mantenere e aumentare i livelli di vitamina D nel sangue rispetto alla vitamina D2.
Vitamina D e alimentazione
Come già detto in precedenza il 90% della produzione della vitamina D avviene grazie all’esposizione della luce solare diretta. Alcuni ricercatori hanno evidenziato che bastano 15 minuti al giorno di esposizione di gambe o braccia (senza filtro solare) nelle ore più calde della giornata (12:00-15:00). Il restante 10 % la possiamo assumere attraverso l’alimentazione.
Gli alimenti più ricchi di questa preziosa sostanza sono l’olio di pesce, il pesce grasso come salmone, tonno, sgombro, le uova (in particolare il tuorlo), il fegato, i funghi ed i formaggi stagionati come grana e parmigiano reggiano.
Se hai difficoltà a ottenere sufficienti quantità di vitamina D dalla tua dieta o dall’esposizione al sole, potresti considerare l’assunzione di integratori, sotto la supervisione di un professionista della salute.
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